MALATTIE E DIFESA DELLA VITE

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Malattie e difesa della vite  
Molti appassionati e lettori di www.vinostore.it fanno il vino in casa e coltivano la vite e per questo mi è sembrato giusto proporvi dei volumi, che possono essere richiesti gratuitamente, editi dall’Istituto Agrario di San Michele all’Adige e curati dal centro di ricerca SafeCrop.
L'istituto promuove e divulga i risultati delle sue attività di sperimentazione per mezzo di pubblicazioni gratuite dedicate all’imprenditore agricolo e al personale tecnico.
I "libretti" presentano gli ultimi aggiornamenti sulla biologia ed epidemiologia di vari patogeni che interessano la vite, le strategie a basso impatto impiegabili in agricoltura biologica e i risultati di alcune sperimentazioni effettuate in Trentino e in altre regioni italiane. Nelle pubblicazioni la trattazione degli argomenti è semplice, di piacevole lettura, corredata da numerose foto e grafici che meglio aiutano a comprendere i concetti. Una bibliografia esaustiva al termine del volume aiuta nella ricerca di informazioni anche coloro che volessero approfondire maggiormente le proprie conoscenze sull’argomento. 
I libretti possono essere un valido sussidio didattico anche per studenti, delle scuole superiori e dell’università, che volessero ampliare il loro livello di conoscenza riguardo a queste importanti malattie.
 
DESCRIZIONE DELLE SINGOLE PUBBLICAZIONI 

L’oidio della vite
L'oidio della vite, conosciuto anche con il nome di "mal bianco", è normalmente presente nei vigneti della penisola italiana, ma causa problemi soprattutto nell'Italia Meridionale ed Insulare. 
Negli ultimi anni, però, ha subito un forte incremento anche nell’Italia settentrionale destando, in certe annate, maggior preoccupazione della peronospora, considerata tradizionalmente la malattia più frequente nei vigneti del nord. L'oidio, al pari della peronospora, può avere un impatto disastroso sulla produzione viticola, sia in termini quantitativi, sia qualitativi. I danni sono dovuti principalmente alle caratteristiche biologiche del fungo che lo rendono, da un lato poco dipendente dalle condizioni climatiche, dall'altro gli conferiscono un'elevata capacità di moltiplicazione e diffusione rendendo impegnativa la difesa contro la malattia. Il libro, curato dagli autori Dario Angeli e Ilaria Pertot, nasce con l'obiettivo primario di riassumere preziose informazioni per l'agricoltore sui diversi aspetti relativi alla malattia. In particolare sono trattati aspetti utili a pianificare una corretta gestione dell'oidio, come la biologia del patogeno, le modalità di manifestazione e di sviluppo della malattia, gli agrofarmaci ed i mezzi tecnici disponibili e sono presentate le ultime novità dalla ricerca effettuata dal Centro SafeCrop dell'Istituto Agrario di San Michele all'Adige.

oidio della vite
 
Il mal dell’esca della vite
Il mal dell’esca della vite è una sindrome dovuta all’azione di vari funghi, che attaccano il legno della pianta ospite e provocano importanti danni al vigneto. La malattia è attualmente diffusa in gran parte delle aree viticole mondiali, causando notevoli perdite economiche. In passato questa malattia sembrava colpire solo i vigneti più vecchi, ma negli ultimi anni la sua presenza è aumentata in modo preoccupante, soprattutto negli impianti giovani. 
Il volume "Il mal dell'esca della vite", curato dalle autrici Lorenza Michelon, Chiara Pellegrini ed Ilaria Pertot, ha l'obiettivo di fornire al viticoltore informazioni e suggerimenti per riconoscere in tempo la malattia e, in mancanza di un efficace fungicida, attuare misure di tipo profilattico al fine di impedirne un'eventuale diffusione in campo. 
Il libretto nasce dall’esperienza acquisita dal Centro SafeCrop nel corso del progetto di ricerca interregionale MESVIT, progetto finanziato dal Ministero per le politiche agricole e forestali attraverso l’A.R.S.I.A. (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione nel Settore Agricolo-forestale della Regione Toscana). Al progetto collaborano diverse unità di ricerca, distribuite su tutto il territorio italiano (14 Regioni e la Provincia Autonoma di Trento) per fornire una risposta alle numerose domande ancora aperte sullo sviluppo della malattia, per approntare protocolli di diagnosi precoce e per sviluppare strategie di difesa efficaci ed a basso impatto ambientale.

mal dell'esca della vite
 
I marciumi radicali della vite
I marciumi radicali della vite sono una sindrome patologica dovuta all’attività di microrganismi fungini che attaccano le radici delle piante, provocando un progressivo deperimento dell’ospite, fino alla sua inevitabile morte. 
I patogeni responsabili di questi danni in Trentino, come in altre regioni italiane, sono principalmente Armillaria mellea nota come chiodino, fungo della ciocca o famigliola buona, Rosellinia necatrix, nota invece con il nome comune di marciume lanoso e Roesleria hypogaea. 
La lotta a questo tipo di patogeni è molto complessa e di difficile attuazione a causa della modalità di infezione e di diffusione, della lunga persistenza nel terreno e dell’assenza di principi attivi chimici efficaci, che possano agire in maniera diretta e definitiva.
Le sole misure di lotta attuabili possono essere di tipo profilattico, in riferimento soprattutto alla gestione dei nuovi impianti. È necessario quindi controllare spesso lo stato di salute delle piante ed eliminare prontamente i casi infetti. 
Il volume “I marciumi radicali della vite”, curato dagli autori Federica De Luca, Daniele Prodorutti, ed Ilaria Pertot, tratta la problematica di questi patogeni che colpiscono le radici della vite. 
Il libretto è nato dall’ esperienza acquisita nel corso del progetto AGRIBIO, finanziato dalla Provincia Autonoma di Trento, che si propone di fornire a tecnici ed agricoltori gli adeguati strumenti conoscitivi per una corretta prevenzione e gestione di queste malattie.

 
 
La peronospora della vite
La peronospora è una delle più gravi patologie della vite europea (Vitis vinifera). Fu segnalata per la prima volta in Europa nel 1878, dove probabilmente fu importata dall’America attraverso il materiale di propagazione resistente alla fillossera. 
Plasmopara viticola, l’oomicete agente causale della malattia, penetra nei tessuti dell’ospite attraverso le aperture stomatiche e colpisce quindi tutti gli organi erbacei della vite su cui sono presenti gli stomi. Gli attacchi ai grappoli possono portare ad una consistente perdita di produzione, mentre i danni alle foglie determinano anche una perdita di qualità dovuta ad una riduzione dell’attività fotosintetica e quindi dell’accumulo di zuccheri ed aromi. 
Il volume “La peronospora della vite”, curato dagli autori Ilaria Pertot, Davide Gobbin, Silvia Dagostin, Alessandro Ferrari e Cesare Gessler, descrive alcune recenti acquisizioni nella conoscenza del ciclo biologico del patogeno, riporta una chiara descrizione di come gestire l’uso del rame per non superare le soglie massime ammesse dall’Unione Europea, elenca le alternative al rame presenti attualmente sul mercato, con i loro limiti nell’efficacia e presenta alcuni risultati di prodotti sperimentali innovativi, che potrebbero rappresentare le future alternative al rame.

La peronospora della vite 

L’approfondimento della conoscenza sui meccanismi naturali, che regolano il rapporto fra le popolazioni del patogeno e l’agro-ecosistema e lo sviluppo di strategie innovative e metodi di difesa, potranno fornire degli strumenti aggiuntivi per l’ottenimento di una viticoltura di sempre maggiore qualità.
Questo libro ha l’obiettivo di fornire conoscenze tecniche per aiutare l’agricoltore nella scelta delle strategie ottimali nella difesa contro la peronospora nel vigneto biologico e nel contempo di presentare ricerche, innovazioni ed esperienze frutto di diverse attività effettuate presso l’Istituto agrario di S. Michele all’Adige dall’Unità di Difesa delle colture e selezione sanitaria e dal Centro SafeCrop. 
 
COME OTTENERE LE PUBBLICAZIONI
Le pubblicazioni sono disponibili gratuitamente presso il Centro SafeCrop, Istituto Agrario di S. Michele all'Adige oppure compilando il modulo di richiesta, scaricabile dal sito di SafeCrop, indicando quali pubblicazioni si desiderano e inviandola, assieme al corrispondente francobollo di posta prioritaria per i costi di spedizione, al Centro SafeCrop, Istituto Agrario di S. Michele all'Adige, via Mach 1, S. Michele all'Adige (TN) 38010.
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Massimiliano De Juliis