ANALISI SENSORIALE DEL VINO, ESAME OLFATTIVO, COME SI FA

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Alla base della scatola cranica, nella parte superiore delle fosse nasali, è situata la mucosa olfattiva che, tramite numerosissime cellule, trasmette al cervello gli impulsi. 

L'esame olfattivo è la seconda fase dell'analisi sensoriale che serve per scoprire il bagaglio odoroso e la complessità di un vino, per verificare che non ci siano difetti come ad esempio l'odore di tappo, di muffa, di  feccia, di anidride solforosa ecc, e per apprezzarne le caratteristiche di tipicità. Sia durante la vinificazione che l'affinamento si producono molteplici sostanze odorose, "volatili", che possono arrivare a circa 230 e tra queste troviamo acidi grassi, alcoli, terpeni, aldeidi, esteri ecc ecc. 

Naturalmente la bravura del sommelier è quella di identificare i profumi e di spiegarli in maniera semplice affinchè tutti possano percepire e comprendere, dire sentore di "rosa" anziché  "alcol feniletilico" rende chiara la percezione.

I profumi vengono percepiti in due modi, per via nasale diretta e via retronasale:

la diretta è quando annusando il vino le particelle odorose si mescolano all'aria e salgono attraverso il naso;

per via retronasale quando, deglutendo una quantità di liquido ed espirando esce aria calda , questa sensazione olfattiva si chiama "aroma di bocca" o "persistenza aromatica intensa" (P.A.I.).

COME SI ESEGUE L'ESAME OLFATTIVO
Innanzitutto si porta il bicchiere vicino al naso e, a vino fermo si inspira più volte ad intervalli; 

poi si ruota il bicchiere e si inspira più volte ad intervalli;

in seguito si assaggia il vino e dopo aver deglutito si espira riuscendo a cogliere ulteriori sentori retrolfattivi che percepiamo anche grazie al calore della bocca che, riscaldando il vino, libera ulteriori profumi. 

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Massimiliano De Juliis